Risparmio energetico: come riconoscere gli elettrodomestici che consumano poco

In casa ci sono diversi elettrodomestici, alcuni indispensabili e altri meno essenziali. Eppure tutti sono fonte di consumo e, per puntare al risparmio energetico, bisogna tenere conto di alcuni fattori per riconoscere quali sono gli elettrodomestici che consumano poco e quindi adoperarli con maggiore tranquillità. C’è inoltre un’altra componente che invita a ridurre l’assorbimento d’energia, ed è l’attenzione alla sostenibilità che, secondo il sondaggio “The Green Response Survey 2021”, realizzato da Essity è aumentata negli italiani nel periodo della pandemia. Secondo l’indagine infatti il 66% degli italiani conduce uno stile di vita più green e ciò si ripercuote anche sull’abbassamento dei consumi e sulla ricerca di elettrodomestici ad alta efficienza.
Per avere un’idea più precisa su quali sono gli elettrodomestici che consumano poco prendiamo in esame alcuni parametri utili ad essere maggiormente consapevoli dell’impatto di questi dispositivi sulla bolletta energetica.

 

Etichetta elettrodomestici: una guida per il risparmio energetico
Il primo aspetto da valutare quando si acquista un elettrodomestico sono le caratteristiche tecniche, che si evincono dall’etichetta energetica.
In questo documento, che viene esposto insieme all’apparecchio, sono contenute tutte le informazioni sul prodotto. Dal 1° marzo 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica, che offre ai consumatori la possibilità di conoscere nel dettaglio tutti i dati di consumo del singolo elettrodomestico. Tra le novità principali c’è infatti una nuova scala di valutazione, più semplificata per evitare le + dopo la lettera che creavano confusione, la presenza di QR Code per accedere ad informazioni ulteriori sul dispositivo e  l’indicazione del consumo energetico per ogni famiglia di prodotto, ad esempio per lavatrici, lavastoviglie e lavasciuga le cifre indicate corrispondono a 100 cicli di lavaggio, per i frigoriferi il parametro è tarato su consumo annuo e per le lampadine e schermi vengono considerate 1000 ore di utilizzo.
In questo modo il calcolo sul consumo è molto più chiaro e rapido ed aiuta a scegliere con molta più sicurezza l’apparecchio adatto alle esigenze in base anche al consumo.

 

Scegliere la potenza giusta per l’elettrodomestico
L’alto consumo di un elettrodomestico può dipendere anche da uno scompenso di potenza o di capacità. È quindi fondamentale scegliere il prodotto in base al reale utilizzo e alla potenza necessaria. Facciamo un esempio: per una famiglia di 4 persone, una lavatrice da 5 chili potrebbe essere insufficiente per coprire il numero di vestiti da lavare e quindi si rischia di fare il doppio dei lavaggi consumando più acqua ed energia e facendo lavorare l’elettrodomestico molto di più mettendo a rischio la sua durata. Una lavatrice da 8 chilogrammi potrebbe invece essere perfetta, ottimizzando tempi di utilizzo ed energia. Scegliere con cura ogni elettrodomestico è quindi importante per evitare acquisti errati e sprechi. Online ci sono diversi e-commerce di prodotti per la casa, come Echome, che propongono una selezione di prodotti suddivisa per aree che permette di valutare le varie opzioni mediante scheda tecnica. Un ausilio utile per acquisti in sicurezza.

 

Valutare il consumo in base all’utilizzo
In precedenza abbiamo parlato di elettrodomestici indispensabili ed elettrodomestici meno essenziali. Ecco, per capire se un elettrodomestico consuma poco, bisogna anche valutare i tempi di utilizzo e il consumo orario. Il frigorifero ad esempio è uno degli elettrodomestici più energivori, ma è acceso 24h/24. Il ferro da stiro in proporzione consuma di più e fa quindi la differenza nel conteggio generale. Meglio dunque prediligere l’alta efficienza in ogni caso.