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Aspiratore punti neri: funziona davvero? Quale scegliere?

punti neri

Introduzione:

L’aspiratore punti neri è un apparecchio in larga diffusione nel mondo della body care e dell’estetica personale. L’accessorio coreano è stato inventato per proporre una pulizia del viso e della pelle professionale, a cui accedere anche nella comodità delle vostre case. Senza pagare quindi una fortuna dall’estetista!

I punti neri: cosa sono e perché aspirarli?

Tutti noi conosciamo bene la sensazione: ci svegliamo e mentre ci laviamo i denti ci guardiamo allo specchio. Rimaniamo sconvolte dalla presenza di una terrificante protuberanza scura sul nostro volto. Questi punti antiestetici si chiamano punti neri e partiamo col dire che non sono pericolosi. Se per voi è comune l’insorgere di queste protuberanze, non temete perché sono spesso innocue. Il primo istinto potrebbe essere schiacciarlo come se fosse un brufolo, ma questa pratica è controversa: per quel che riguarda i punti neri, il rischio è di ferire la pelle nel processo e nei casi peggiori causare infiammazioni o cicatrici. Fino a poco tempo fa l’unico metodo per prevenire la nascita dei punti neri e combatterli quando sono già sorti sulla vostra pelle era l’utilizzo di costose creme per la cura della pelle, o l’intervento dell’estetista. Dalla Corea poi è arrivato questo novello prodotto: l’aspiratore punti neri. In questo articolo ci premureremo quindi di rispondere alle semplici domande che vi state ponendo: l’aspiratore punti neri funziona veramente? Quale apparecchio dovrei scegliere?

Aspiratore punti neri: funziona davvero?

Abbiamo intuito nell’introduzione che la risposta è affermativa, o meglio, più affermativa che negativa. Di certo funzionerà meglio un aspiratore punti neri rispetto ai vecchi metodi manuali come farli scoppiare.
Non bisogna tuttavia cadere in tentazione e sostituire una corretta abitudine di idratazione e cura della pelle con questo metodo. Questa sarebbe una decisione spartana che potrebbe peggiorare gli equilibri dell’epidermide del vostro viso. Pulirsi, applicare le giuste creme e lozioni rimane il metodo migliore per prevenire e curare il vostro viso o la pelle.

Aspiratore punti neri: come funziona?

Anzitutto è consigliabile inumidirsi la faccia immergendola nell’acqua, possibilmente calda. In questo modo i pori verranno dilatati e l’applicazione dell’aspiratore non ferirà la vostra pelle. Dopodiché il funzionamento è piuttosto intuitivo: il beccuccio funge da tubo aspirante e se applicato su un punto nero, lo rimuove.

Quale aspiratore punti neri scegliere?

È possibile trovarsi disorientati dalla scelta dell’aspiratore punti neri. Quando si tratta di strumenti che vanno ad agire sulla pelle, di certo non volete andare a risparmio. Ne va letteralmente della vostra salute! Sul mercato coesistono molteplici tipologie di aspiratori punti neri che differiscono in potenza, aspirazione e testine con svariate funzioni aggiuntive a quella principale. Di seguito, quindi, passeremo in rassegna i migliori aspiratori punti neri in commercio:

  • Mosen Aspiratore per punti neri

Questo aspiratore si è conquistato il primo posto della nostra classifica. Il modello in questione utilizza un sistema di aspirazione a vuoto che isolerà il punto nero per agevolarne l’estrazione. Inoltre la modalità “Hot” favorisce la dilatazione dei pori facilitando il processo di eliminazione dell’impurità. In dotazione troverete cinque testine pensate per una cura completa del vostro viso.

  • AsperX H200

Oltre a essere un ottimo aspiratore, AsperX si è spinto oltre proponendo una caratteristica interessante: potrete collegare il dispositivo al vostro smartphone. Se lo farete, sarete in grado di monitorare l’effetto del dispositivo tramite una fotocamera che vi mostrerà l’effetto di AsperX sullo schermo del vostro cellulare.

  • Slopehill Rimozione Punti Neri

Si tratta di attrezzatura per la cura della persona di tutto rispetto, a un prezzo modico. La tecnologia “risucchio e rilascio” è la caratteristica che ha reso Slopehill la nostra terza scelta: il dispositivo è in grado di stimolare la circolazione sanguigna per evitare i piccoli lividi e taglietti della pelle. Utilizzare Slopehill risulta molto simile a ricevere un massaggio rilassante sul viso. È dotato di quattro testine intercambiabili in base alla fattura della vostra texture: adatto dalle pelli sensibili a quelle più grosse. Inoltre è particolarmente facile pulire l’aspiratore.

  • Ocean Heart

Questo aspiratore punti neri è una scelta piuttosto basica. Risulta quindi il miglior prodotto per chi vuole acquistare un aspiratore che faccia egregiamente quello che promette, senza troppi fronzoli o funzioni aggiuntive, a un prezzo più che abbordabile. Il punto di forza di questo aspiratore è la longevità della batteria che, con uso quotidiano, può durare qualche settimana con una sola carica. Ocean Heart è dotato di un sistema LED, un piccolo schermo sul quale controllare lo stato di carica, della batteria e l’intensità di aspirazione che potrete regolare a vostro piacimento.

  • Arikaree aspiratore professionale

Ultimo ma non ultimo, l’aspiratore professionale Arikaree è decisamente quello con più funzioni sul mercato. La quinta posizione in questa nostra lista deriva dall’unico inconveniente del prodotto: il prezzo non è dei più abbordabili. Arikaree ha voluto sviluppare un prodotto semi-professionale con quattro livelli di velocità e aspirazione. Oltre all’aspirazione dei punti neri, Arikaree da in dotazione diverse testine con le loro funzioni specifiche quali riempire le rughe e razionare le ghiandole per facilitare la produzione di sebo.

In conclusione

Se avete bisogno di un aspiratore, sceglietene pure uno della lista in base alle vostre esigenze. Potete anche visitare il portale Bellezza e Cosmetica per confrontare ancora più prodotti cosmetici. Il fattore che prenderei maggiormente in considerazione sarebbe il prezzo: non occorre spendere tanto per avere un risultato di tutto rispetto. Qualsiasi aspiratore della lista vi soddisferà allo stesso modo. Parola nostra!

Quanto costa la chirurgia estetica?

chirurgia estetica

Quando si parla di interventi di chirurgia estetica, sono diversi gli aspetti di cui tenere conto e gli interrogativi che meritano attenzione. Per quanto riguarda l’ultimo punto, è doveroso chiamare in causa le domande di chi si chiede quanto costi la chirurgia estetica.

Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, nelle prossime righe puoi trovare diverse informazioni utili.

Chirurgia estetica, i prezzi degli interventi

Sono diversi i fattori che concorrono alla definizione dei prezzi della chirurgia estetica. Innanzitutto, bisogna considerare il tipo di intervento. Una mastoplastica additiva avrà, per ovvi motivi, un prezzo più alto rispetto alla liposuzione di una coscia.

Da considerare, poi, è anche la scelta tra day hospital e ricovero. In alcuni casi in cui la classe di rischio è bassa, è possibile operare i pazienti con chirurgia ambulatoriale. Questo, per forza di cose, incide sul prezzo. Giusto per capire di che numeri si parla, prendiamo l’esempio della mastoplastica additiva con protesi anatomica (garanzia quindi di un effetto più naturale).

La differenza, in termini di onere economico per la paziente, tra day surgery e intervento con ricovero può aggirarsi tra i 2000 e i 2500 euro.

Cosa è compreso in questo prezzo? Innanzitutto l’affitto della sala e, nell’eventualità di una degenza, il pagamento del personale che gestisce le esigenze del paziente nel periodo che trascorre in clinica.

Da non dimenticare è anche la formazione del chirurgo che, per ovvi motivi di sicurezza del lavoro e di eccellenza generale del risultato, si aggiorna sulle nuove tecniche operatorie e sugli impianti più all’avanguardia.

Pagare poco la chirurgia estetica è sicuro?

Non bisogna lasciarsi ingannare dalle offerte a prezzo stracciato quando si parla di interventi di chirurgia estetica. I motivi sono legati alla sicurezza sia durante, sia dopo l’intervento. Le visite post  operatorie, infatti, sono importanti tanto quanto l’atto chirurgico stesso.

Durante queste ultime, infatti, il chirurgo può fornire al paziente i consigli migliori per gestire diverse complicanze, dalla cicatrizzazione di bassa qualità fino all’infiammazione di alcuni nervi (p.e. quello sciatico nel decorso post esecuzione della gluteoplastica mini invasiva).

Il lavoro del chirurgo non finisce quando ripone i ferri dopo la seduta operatoria e, in molti casi, nel prezzo dell’intervento sono comprese anche le visite successive all’intervento,  fondamentali per il raggiungimento di un risultato soddisfacente.

Come non avere sorprese relative al prezzo di un intervento

Se ci si rivolge a un chirurgo serio, non si corre il rischio di trovarsi davanti a una sgradita sorpresa nel momento in cui si decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica.

Un professionista che opera in maniera coscienziosa, infatti, durante le visite pre operatorie raccoglie il maggior numero possibile di dettagli relativi alla paziente, cercando di trovare la quadra tra le sue caratteristiche fisiche, da valorizzare sempre, e i desiderata. Questo permette di stilare, già prima dell’intervento, un preventivo dettagliato.

Concludiamo facendo presente un aspetto di grande rilevanza: a contribuire al prezzo di un intervento di chirurgia estetica conta anche il nome del chirurgo. Se un professionista ha un nome rinomato a livello nazionale e non solo, è facile che il fatto di essere operati da lui abbia un costo maggiore rispetto a quello che si andrebbe ad affrontare scegliendo, per esempio, un suo assistente.

Quello che conta, come già detto, è non cedere mai alla chirurgia estetica “un tanto al kg”, allettante ma pericolosa per la salute in quanto, anche se si parla di bellezza, si ha sempre a che fare con la chirurgia e con l’ovvia presenza di un ineliminabile  rischio che solo un professionista preparato che opera in un contesto adeguato è in grado di gestire.

Pillole dimagranti: quali prodotti funzionano veramente

dimagrire

Perdere peso: un cruccio o semplicemente una necessità. In ogni caso, l’intento è stare bene con se stessi. Spesso ci si affida a pillole dimagranti nella speranza di facilitare e accelerare il processo di dimagrimento. È errato, però, credere che queste da sole bastino. Assumere integratori in grado di velocizzare il metabolismo e la combustione di grassi funziona solo se si segue anche una dieta ipocalorica, e si pratica costante esercizio fisico. È indispensabile, comunque, capire quali prodotti sono veramente efficaci, per evitare conseguenze negative sulla nostra salute.

Cosa sono

Quando si parla di pillole dimagranti, si fa riferimento, nella maggior parte dei casi, a formulazioni di origine naturale, che sfruttano i benefici delle piante e dei loro principi attivi, per migliorare le funzionalità del tessuto adiposo. Attraverso i meccanismi di lipolisi e termogenesi, combattono i radicali liberi, supportano la circolazione sanguigna, e attenuano il senso di fame.

Le pillole brucia grassi, infatti, sono progettate affinché il metabolismo impieghi il tessuto adiposo come fonte di energia. Perdere peso, così, è possibile a patto che vi si abbini un programma alimentare vario, sano e bilanciato, povero di grassi, ma ricco di nutrienti e vegetali. Per stare bene anche mentalmente, e mantenere il peso forma, fare sport è la terza componente irrinunciabile.

Dimagranti efficaci: l’elenco dei migliori prodotti per perdere peso

Le proprietà che un supplemento dimagrante dovrebbe possedere per essere davvero efficace sono riconducibili al suo effetto termogenico, drenante e lipolitico. Gli integratori per perdere peso di Nutrition Center rispondono a queste ed altre caratteristiche, promuovendo l’accelerazione del metabolismo basale, la termogenesi e il drenaggio dei liquidi corporei in eccesso, responsabili della ritenzione idrica.

Gli ingredienti naturali che a tal proposito funzionano meglio sono:

  • la Piperina, alcaloide del pepe. Secondo recenti ricerche scientifiche, è un ottimo brucia grassi poiché sostiene, in maniera particolare, il metabolismo nel muscolo scheletrico a contrazione rapida. Svolge azione termogenica, contribuendo al dimagrimento. Ma è utile anche contro diabete di tipo 2 e obesità;
  • il Fucus, in fitoterapia impiegato per dimagrire. Si tratta di un’alga fonte di iodio, minerale toccasana per la ghiandola tiroidea, capace di rimediare alla condizione di sovrappeso dovuta proprio a ipotiroidismo. Il Fucus, inoltre, contrasta artrite, arteriosclerosi, problemi di costipazione, gastrite e altri disturbi digestivi, bronchite ed enfisema. Abbassa il colesterolo e la pressione sanguigna, e facilita la digestione. Consente al corpo di eliminare le tossine dannose, dando una spinta al metabolismo, e bruciando i grassi più velocemente;
  • la Capsaicina, estratta dal peperoncino. Rallenta l’attività della grelina, “ormone della fame”, prodotto dalle cellule di pancreas e stomaco. Ideale all’interno di una dieta a basso contenuto calorico, grazie alle sue proprietà termogeniche. Stimolando l’attivazione dei recettori del tessuto adiposo bruno (gli adipociti), la Capsaicina incentiva il rilascio di adipe accumulato mediante dispersione di calore corporeo;
  • la Caffeina, che funge da sostegno per il metabolismo basale dal momento che accresce la quantità di catecolamina nel sangue. Questa sostanza chimica, mobilita i depositi di grasso, e ne innesta la combustione. Il nostro organismo così è in grado di bruciare più energia a riposo;
  • la Carnitina, sintetizzata a partire da due aminoacidi, Lisina e Metionina, a livello di fegato e reni. Si comporta come una “navetta trasportatrice”, poiché trasporta gli acidi grassi a lunga e media catena (la maggior parte assunti col cibo), fino ai mitocondri, che li trasformano in energia, favorendone anche lo smaltimento per degradamento;
  • la Forskolina, sostanza proveniente dalla pianta Coleus forskohlii. L’estratto della radice si rivela un efficace brucia grassi perché attiva il processo di lipolisi. I trigliceridi vengono separati, e liberano acidi grassi e glicerolo, impiegati per scopi energetici;
  • i Guggulsteroni, composti di natura steroidea, che stuzzicano la tiroide, aumentando i livelli di T3 e T4. In questo modo, è possibile assistere a un miglioramento del metabolismo energetico e lipidico, e a un evidente dimagrimento;
  • la Sinefrina, derivante dalla buccia dell’arancio amaro. Svariati studi provano che l’abbinamento con la caffeina innalza le proprietà brucia grassi di entrambi le sostanze chimiche. La Sinefrina, inoltre, blocca l’appetito, incrementando l’attività di adrenalina e noradrenalina. Si tratta, pertanto, di uno stimolante lieve, tollerato dall’organismo, senza effetti collaterali;
  • il Tarassaco che, grazie alla presenza di vitamina B, D e mucillagini, placa la fame, e ottimizza metabolismo, digestione e funzionalità intestinale. Alleato anche in caso di stipsi e intossicazioni alimentari;
  • la Betulla, antinfiammatorio e antinfettivo per eccellenza, consigliato per il trattamento della cellulite, se lo scopo è dimagrire e depurarsi. È indicata anche per la cura di riniti allergiche e sinusiti, dolori articolari e delle ossa, artrite, gotta e reumatismi.

Ultime, ma non per importanza, le sostanze nutraceutiche come Cromo Picolinato, Acido alfa lipoico e CLA: tre composti che, sebbene non inducano direttamente la perdita di peso, la coadiuvano attraverso alcuni interessanti meccanismi. Cromo e Acido lipoico, infatti, stabilizzano la glicemia; il CLA o Acido linoleico coniugato, invece, migliora la composizione corporea, il rapporto fra tessuto magro e adipe, in favore del primo.

Guida all’uso dei prodotti dimagranti

Gli integratori dimagranti richiedono assunzioni e dosaggi appropriati. L’eventuale abuso, infatti, potrebbe provocare effetti collaterali limitati, ma anche gravi. Tra i più frequenti: problemi digestivi, gastrite, diarrea, palpitazioni, tachicardia, ipertensione, insonnia, ansia, cefalea. Conseguenze che possono variare da soggetto a soggetto. Rari casi di ipersensibilità individuale, ad esempio, riguardano la Carnitina: se consumata poco prima di andare a dormire, potrebbe intaccare la digestione, generando un complessivo stato di malessere. Prodotti dimagranti con proprietà diuretiche, invece, potrebbero causare un’eccessiva perdita di sali minerali, con conseguente ipotensione e disidratazione.

In ogni caso, è opportuno leggere attentamente l’etichetta per conoscere le controindicazioni delle formulazioni impiegate. E consultare il proprio medico di fiducia, soprattutto se in presenza di patologie pregresse (come ostruzione intestinale o stenosi esofagea), se in gravidanza o in fase di allattamento, e se si assumono già altri farmaci.

Tipi di pelle: come riconoscere il proprio

donna si tocca pelle

Potrà sembrare strano sentirselo dire, ma la pelle ricopre tutto il nostro corpo. Si estende dalla testa ai piedi e, potremmo dire, che rappresenta la nostra corazza. Dunque, in virtù della sua importanza, va trattata con cura e preservata da tutte le minacce esterne che potrebbero rovinarla, come prodotti cosmetici non adatti o smog.

Le donne, in particolare, sono delle vere professioniste nella cura della pelle e ognuna di esse ha una propria skincare routine ben strutturata. Strumenti e prodotti cosmetici regnano sovrani nel loro bagno, ma per dedicarsi a questa attività è necessario comprendere bene che tipo di pelle si ha.

Infatti, non tutte le donne possiedono la stessa tipologia di pelle. Nonostante ciò, esistono comunque delle classificazioni che permettono di far rientrare una cute in una specifica categoria.

I fattori che determinano la tipologia di pelle posseduta

A incidere sulla varietà di pelle sono 3 elementi:

  • l’acqua, che influenza il livello di coesione dell’epidermide.
  • i lipidi, responsabili del grado di idratazione e delicatezza della pelle.
  • la sensibilità, ovvero quel fattore che determina la resistenza della pelle ad agenti esterni che ne mettono a rischio l’integrità.

Il metodo per riconoscere il proprio tipo di pelle

Diversi studiosi ed esperti del settore hanno messo a punto un test che consente di capire a quale categoria appartiene la propria pelle. Si tratta di un test semplicissimo che può essere condotto da tutti.

Appena sveglie, premete un fazzolettino di carta su diversi punti della pelle del vostro viso. In base a cosa sarà rimasto sul fazzoletto, sarete in grado di classificare correttamente la vostra pelle.

Entriamo nel dettaglio di ciascuna tipologia di pelle.

La pelle grassa

Se controllando il fazzoletto troverete dei residui oleosi, allora non ci sono dubbi che la vostra pelle sarà grassa. Il liquido che potreste rintracciare nel fazzoletto si riferisce al sebo, una materia prodotta naturalmente dalle relative ghiandole sebacee, che ha il compito di evitare che la pelle si disidrati troppo e altre funzioni.

Perciò, una pelle grassa presenterà un aspetto molto lucido e i più comuni inestetismi su questo tipo di pelle sono i cosiddetti comedoni, ovvero i punti bianchi e neri piuttosto frequenti nel viso. Sebbene appaia come oleosa, la pelle grassa potrebbe essere addirittura disidratata. Un’altra peculiarità di tale cute è la comparsa dell’acne in età adolescenziale, le cui cicatrici potrebbero restare visibili per sempre

Il vantaggio della pelle grassa è la sua tendenza a invecchiare con meno facilità. Coloro che possiedono una cute grassa dovranno, giornalmente, mantenerla fresca e pulita, utilizzando una spazzola per la pulizia del viso in silicone o qualunque altro espediente. L’altro consiglio è quello di stare alla larga dalle creme troppo idratanti, le quali non andrebbero a fare altro che aumentare l’apparenza oleosa.

La pelle secca

Viene definita “secca” quella pelle caratterizzata da una produzione di sebo al di sotto della media. Purtroppo, per le persone che hanno ricevuto in dono la pelle secca, un’insufficiente produzione di sebo determina una ridotta presenza di lipidi, fondamentali per idratare la pelle e metterla al riparo da impurità e fattori ambientali. In questo caso, perciò, nel fazzoletto non si ritroverà alcuna traccia di sostanze oleose.

Al tatto, la pelle secca risulta abbastanza ruvida e, a seconda del livello di secchezza, potrebbero portare alla comparsa di screpolature, calli e desquamazioni. In aggiunta, tale pelle è incline a invecchiare con facilità e a far emergere rughe, in particolare nel volto.

Quindi, per curarla nel migliore dei modi, si consiglia l’utilizzo di creme dall’elevato effetto idratante, in grado di contrastare la minore produzione di sebo e di fornire alla pelle una copertura contro i fattori esterni, sia d’inverno che d’estate.

La pelle mista

Può accadere, specialmente nel viso, che alcune zone siano maggiormente grasse, mentre altre molto secche. Appoggiando il fazzoletto su varie aree della faccia appena sveglie, troverete delle tracce di sebo sparse qua e là. Questa è proprio la caratteristica della pelle mista. Solitamente, in corrispondenza del naso e della fronte si ritrovano le zone più grasse, in quanto sono queste le aree in cui le ghiandole sebacee sono più presenti. Al contrario, ma sempre in linea teorica, nelle altre aree prevalgono le zone di cute secca.

Per una pelle mista è necessario identificare le specifiche zone in cui il sebo tende ad addensarsi e agire con un una pulizia molto profonda. Contestualmente, dove la pelle è secca si dovrà scegliere una crema idratante adatta.

La pelle normale

Probabilmente, si tratta della pelle che tutti vorrebbero avere. Il livello di grassezza e secchezza della cute non è né troppo alto né troppo basso. In poche parole, è normale. Tramite il test del fazzoletto potrete notare come su di esso non ci siano tracce di sebo. Ciò viene garantito grazie a un corretto bilanciamento tra acqua e lipidi. La pelle sarà liscia e morbida al tatto e presenterà un colorito omogeneo.

I vantaggi non finiscono qui perché la pelle normale è anche più resistente agli effetti degli agenti esterni. Per quel che riguarda la sua cura, non ci sono grandi indicazioni da dare se non quella di occuparsene ogni giorno.

Secchezza oculare: cosa fare

occhi

Soprattutto da quando lo smartworking è diventato quotidianità per tantissime persone, si parla sempre di più, e per fortuna, di salute degli occhi. Tra le problematiche che ci si trova più spesso a affrontare, figura la secchezza oculare. Come si affronta? Nelle prossime righe, abbiamo raccolto alcuni consigli utili al proposito.

Secchezza oculare: di cosa si tratta?

La secchezza oculare è una condizione che si contraddistingue per una lacrimazione insufficiente. Si tratta di una situazione che non deve essere assolutamente trascurata. Tra le conseguenze, infatti,  è possibile citare l’insorgenza di episodi di bruciore, ma anche di un prurito persistente. In alcuni casi, si può avere a che fare anche con un pizzicore poco piacevole. Chiariti questi aspetti, vediamo assieme cosa fare per affrontare questa situazione.

I principali rimedi

Per affrontare la secchezza oculare – condizione che può essere associata a patologie come l’artrite reumatoide, la blefarite, la cirrosi biliare primitiva, il lupus eritematoso sistemico – bisogna innanzitutto ragionare in ottica preventiva. Questo significa, per esempio, curare l’igiene della zona oculare e delle ciglia. Nel caso delle donne, questo implica il fatto di rimuovere con cura le tracce di make up quando ci si corica.

Alleate molto preziose sono anche le lacrime artificiali. Queste ultime, possono essere commercializzate sia sotto forma di gocce, sia come unguenti. Proseguendo con l’elenco dei rimedi utili contro la secchezza oculare, un doveroso cenno deve essere dedicato al fatto di mantenere sufficientemente umidificati gli ambienti dove si passa la maggior parte delle ore della giornata.

Premettendo il fatto che è bene rivolgersi all’oculista di fiducia se dopo qualche giorno di utilizzo delle lacrime artificiali o di altri rimedi di cui parleremo poi la situazione non si risolve, è bene evitare di ricorrere alle lenti a contatto che, anche se sono di livello ottimale, provocano irritazioni peggiorando i sintomi.

A prescindere che si parli di occhiali Padova o che si cerchi un negozio di fiducia in un’altra città, è molto importante concentrarsi sulla qualità  delle lenti, orientandosi se possibile verso brand sicuri come Zeiss.

Tornando agli altri rimedi naturali da considerare quando si punta a eliminare la secchezza oculare, parliamo di un consiglio tanto semplice quanto importante. Di cosa si tratta di preciso? Del fatto di togliere per qualche secondo gli occhi dal pc quando si lavora davanti allo schermo. Ogni due ore circa – si tratta di un consiglio di massima che deve essere parametrato sulla base della propria situazione specifica – è il caso di fare una pausa più lunga, di circa 15 minuti.

Come non citare poi i rimedi naturali? Tra i più efficaci troviamo senza dubbio la camomilla, pianta fondamentale per la nostra saluta. Per sfruttarla contro la secchezza oculare, basta prepararne una tazza, lasciarla raffreddare, prendere un batuffolo di cotone e bagnarlo leggermente. Il passo successivo prevede il fatto di picchiettare il suddetto batuffolo sulle palpebre. Un altro rimedio naturale molto semplice da gestire – e anche famoso – riguarda il cetriolo, ortaggio le cui fette dovrebbero essere posizionate per circa 15 minuti sugli occhi chiaramente chiuse (sì, si tratta di una straordinaria opportunità per ritagliarsi un po’ di relax durante la giornata lavorativa).

Come sopra specificato, nel momento in cui dopo il ricorso ai rimedi non cambiano le cose, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante o all’oculista di riferimento. Questo vale soprattutto nelle situazioni in cui gli occhi oltre che secchi sono anche costantemente dolenti. Un altro segnale davanti al quale non bisogna abbassare la guardia è il gonfiore a livello delle palpebre, per non parlare di una generale sensazione di rigidità articolare.

Concludiamo facendo riferimento all’importanza di smettere di fumare, scelta utile alla salute a prescindere dalla problematica della secchezza oculare.